lunedì 12 dicembre 2011

42° Anniversar​io della Strage di Piazza Fontana

Il corteo si muoverà alle ore 17,30 da Piazza della Scala per confluire in Piazza Fontana, dove alle ore18,00 interverranno:

- Carlo Arnoldi, Presidente Associazione Familiari Piazza Fontana;
- Danilo Galvagni, Segretario Generale CISL di Milano;
- prof. Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale dell'ANPI;
- coordina Carla Bianchi Iacono dell'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani.

domenica 20 novembre 2011

26 novembre 2011 68° anniversario della cattura dei Sette Fratelli Cervi

26 NOVEMBRE 2011 GEMELLAGGIO ANPI CASSINA DE' PECCHI E ISTITUTO CERVI


Il 20 novembre dai forza all'antifascismo e alla democrazia, iscriviti all'ANPI

Il 20 novembre dai forza all'antifascismo e alla democrazia, iscriviti all'ANPI

Sono 130 le piazze italiane ed estere dove l'ANPI sarà presente domenica 20 novembre per lanciare una grande campagna di tesseramento.
Una grande giornata per rafforzare le fila dell’antifascismo e il futuro della democrazia.
Una giornata per suscitare fiducia, per offrire uno spazio di partecipazione, per fare dell’Associazione Nazionale Partigiani d'Italia un punto di riferimento, ancora più largo e forte, per tutti coloro che intendono assumere un impegno di responsabilità per il Paese.
Una giornata delle “radici”, antifascismo, Resistenza, Costituzione, per tornare a incontrarsi intorno a quei capisaldi della democrazia che hanno permesso al Paese di condurre una esistenza civile per oltre 60 anni e che oggi non pochi vorrebbero far passare per “vecchi”, quindi da stravolgere se non cancellare.
Una giornata per tutte le italiane e gli italiani di Costituzione.
Vi aspettiamo,  numerosi.

mercoledì 1 giugno 2011

dichiarazione del Presidente nazionale dell'Anpi Carlo Smuraglia

Ho detto due sere fa, in Piazza Duomo, in un momento di collettiva euforia, che bisogna essere sempre vigilanti e non distrarsi anche nei momenti di festa, perché i pericoli sono sempre in agguato. Il richiamo era fondato.
Chi ne volesse una prova, dovrebbe riflettere su ciò che è avvenuto due giorni fa, nella Commissione di difesa della Camera. Mentre tutti pensavano al voto e commentavano i risultati, in Commissione difesa la maggioranza portava avanti e concludeva un disegno di legge, per alcuni aspetti, vergognoso, perché nel dettare una disciplina per le associazioni di interesse delle forze armate, non solo pretende la loro totale apoliticità (che significa? Non si potrà neppure difendere la Costituzione?), non solo le pone sotto un penetrante controllo del Ministero della difesa, ma mette sullo stesso piano tutti i combattenti e dunque anche quelli che combatterono con la Repubblica di Salò. E’ un progetto ricorrente, che abbiamo sempre avversato e che ora è stato posto alla ribalta proprio in un giorno di diffusa distrazione, respingendo ogni tentativo di modifica e perfino gli emendamenti e un disegno di legge in materia, proposti dall’opposizione.
Il fatto è di una gravità inaudita, che l’ANPI denuncia con forza e con sdegno; bisognerà impegnarsi, da adesso fino al momento in cui il testo arriverà all’esame dell’Assemblea di Montecitorio, perché esso venga profondamente e radicalmente cambiato, proprio nelle parti che ho indicato e soprattutto in quella iniqua equiparazione tra combattenti della libertà e combattenti in difesa della dittatura fascista.
Chiediamo l’impegno di tutte le organizzazioni dei combattenti per la libertà, delle forze democratiche, in Parlamento e fuori, e ci rivolgiamo ai cittadini che hanno a cuore la democrazia e credono nell’antifascismo, per avere il loro appoggio e il loro sostegno; e mobiliteremo tutti i nostri scritti perché facciano sentire la loro voce ed impediscano questo sconcio, che nega la nostra storia e la Resistenza e offende la memoria dei Caduti per la libertà.

                            Carlo Smuraglia
                Presidente Nazionale dell’ANPI

martedì 31 maggio 2011

"Un successo, ma andiamo avanti"

Commento di Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI, sugli esiti dei ballottaggi del 29 e 30 maggio


"Un successo, ma andiamo avanti"
C'è un entusiasmo, un'emozione diffusa, a fronte dei dati che ci provengono da tutta Italia, che non è possibile non condividere. Da queste amministrative esce un' indicazione fortissima e chiara, una volontà di cambiamento, che non riguarda solo la gestione delle città e delle provincie in cui si è votato, ma va molto al di là ed esprime un sentimento popolare lungamente atteso e che ora finalmente si manifesta. Ho scritto pochi giorni fa che il degrado e la deriva in cui sta precipitando il nostro Paese, avevano superato ormai il livello di guardia; e sottolineavo il fatto che, a fronte dell'indifferenza e della rassegnazione di molti, stavano emergendo molti segnali di volontà di riscossa.
Ecco, oggi, essi si sono manifestati, con una presa di posizione collettiva e popolare che non può non essere raccolta. C'è un forte desiderio di buona amministrazione, di correttezza, di moralità; ma c'è anche una forte volontà di ritorno ai valori di fondo, su cui si basa la nostra convivenza civile ed attorno ai quali è costruita la nostra Costituzione.
Ce lo dice il fatto che questo anelito non si esprime solo a Milano o a Napoli, ma anche in tante città, con lo stesso segno e la stessa indicazione politica. C'è una manifestazione che viene dal profondo della società civile, preme nella direzione della politica buona, della pulizia, della democrazia. E questo che ci rende partecipi dell'entusiasmo con cui vengono accolte le notizie trasmesse dalle radio e dalle televisioni, è per questo che si batte l'ANPI, nell'aspirazione ad un Paese, civile, democratico, antifascista, un Paese in cui trionfino il rispetto delle istituzioni, la tolleranza reciproca, l'uguaglianza, i diritti. Un Paese nel quale non ci sia posto per il disprezzo delle regole, per il razzismo, per la sopraffazione e nel quale davvero la legalità, il lavoro e la dignità costituiscano il fondamento della Repubblica.
Tutto questo ci dicono i risultati di oggi, che spero vengano colti da tutti nella loro interezza e nei loro più profondi significati.
E' chiaro che non possiamo fermarci su questo successo della ragione e della democrazia; dobbiamo impegnarci tutti perché il Paese assuma un volto nuovo, corrisponda alle attese, ai sogni, alle speranze di chi ha combattuto per la libertà, spesso sacrificando la propria vita. Insomma, non fermiamoci qui, sugli allori; ma andiamo avanti, difendiamo ed attuiamo la Costituzione, ridiamo il loro posto ai valori, ai princìpi che davvero devono regolare la vita di un Paese democratico e civile.

Carlo Smuraglia
Presidente Nazionale ANPI           

domenica 22 maggio 2011

2 GIUGNO 2011 UNA GRANDE MANIFESTAZIONE PER LA REPUBBLICA E LA COSTITUZIONE

Contro il neofascismo una grande campagna di riflessione e informazione

Contro il neofascismo una grande campagna di riflessione e informazione

Contro il moltiplicarsi delle manifestazioni neofasciste avviare una grande campagna di riflessione e informazione. Questa l'indicazione che il presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia, lancia attraverso una lettera ai presidenti dei Comitati provinciali dell'Associazione, ai fiduciari e alle Sezioni all’estero.
Questo il testo della lettera.
Cari amici e compagni,
abbiamo raccolto notizie da tutta Italia circa una ripresa ed una intensificazione delle iniziative di tipo nazi-fascista, e riteniamo necessaria una reazione forte. Indirizzeremo un appello, alle più alte cariche dello Stato. Ma intanto riteniamo necessario avviare una grande campagna, di riflessione, di informazione e di impegno su questi temi, alla quale chiederemo di concorrere e partecipare anche alle altre Associazioni partigiane.
Una campagna che deve risolversi, da parte delle nostre organizzazioni, in iniziative di buon respiro, di forte impegno e di grande partecipazione, oltreché di collaborazione con tutte le forze democratiche che si richiamano ai valori dell’antifascismo e con le istituzioni, innanzitutto a livello locale. Noi pensiamo che la campagna debba articolarsi attorno a queste tematiche:
1. Osservazione e raccolta di dati sulle iniziative di tipo fascista, anche per individuare collegamenti e
finalità;
2. Denuncia di protezioni e connivenze (ovviamente, dimostrate e dimostrabili);
3. Particolare attenzione alle recenti iniziative parlamentari (abrogazione della XII disposizione transitoria della Costituzione, ecc.), al loro significato anche in concreto (in riferimento, ad esempio, alle leggi più note in tema di antifascismo); ma anche alla iniziativa di creazione di una commissione di inchiesta sulla “violenza politica” (naturalmente, dei partigiani, secondo i promotori), negli anni tra il 1944 e il 1948;
4. Che cosa è stato il fascismo, in realtà, e quali effetti disastrosi ha prodotto (messa a disposizione di dati, riflessioni sulle varie manifestazioni di autoritarismo e di dittatura, dalle leggi razziali alla repressione del dissenso, alla guerra);
5. Riflessioni sulle nuove forme di “fascismo”, in Italia e in Europa;
6. Riflessioni sull’antifascismo, vecchio e nuovo.
Raccomandiamo di privilegiare la riflessione e l’informazione rispetto ad iniziative puramente propagandistiche. Bisogna informare e far conoscere (molto anche nelle scuole), ma in modo serio e documentato, e possibilmente avanzare proposte concrete. Raccomandiamo altresì di coinvolgere nelle nostre iniziative intellettuali, democratici, antifascisti, perché rechino il loro contributo di approfondimento e di informazione ed in particolare gli istituti storici.
Saremo lieti di essere informati almeno delle maggiori iniziative che in ogni sede verranno intraprese.

Con i migliori saluti.
Il Presidente Nazionale
Prof. Carlo Smuraglia

2 GIUGNO 2011 UNA GRANDE MANIFESTAZIONE PER LA REPUBBLICA E LA COSTITUZIONE

 APPELLO
2 GIUGNO 2011: UNA GRANDE MANIFESTAZIONE PER
LA REPUBBLICA E LA COSTITUZIONE
Noi, lo scorso anno a Milano, abbiamo festeggiato il 2 giugno con una grande
manifestazione che affermava il legame indissolubile fra la Repubblica e
la Costituzione, riconoscendo le loro comuni radici nella Resistenza, quale
moto popolare di donne e di uomini che ha liberato il Paese dall’occupazione
tedesca, dalla dittatura fascista e riunificato l’Italia.
La guerra di Liberazione e poi la proclamazione della Repubblica pongono un
suggello al Risorgimento ed a una rinnovata unificazione del Paese, facendo
riconoscere gli Italiani, non più e non solo in confini geografici, ma in valori e
precetti comuni: quelli della Carta Costituzionale!
La Costituzione è base della nostra libertà e del nostro vivere civile
In essa sono scolpiti i pilastri della nostra democrazia:
 
o i diritti umani e sociali, la partecipazione della cittadinanza alla
vita sociale e politica;
o la passione egualitaria, cioè la passione verso i diritti di
cittadinanza, egualmente riconosciuti a tutti. A partire dal diritto
al lavoro e alla formazione, eliminando gli impedimenti e gli
ostacoli e creando le condizioni al suo esercizio effettivo;
o l’autonomia e la separazione dei poteri (legislativo, esecutivo,
giudiziario), compreso quello dell’informazione; e la loro
indipendenza, la loro laicità e l’equilibrio tra di essi.

La Costituzione è come un albero, radicato nella terra in cui nasce e cresce. Si
può potarlo o innestarlo, ma non si può sradicarlo dalla sua terra, senza farlo
morire.
Oggi questi pilastri e questi principi sono a rischio. E dunque la stessa
democrazia può entrare in crisi e correre rischi di svuotamento e di involuzione.
Gli attacchi del Governo e della sua maggioranza parlamentare alla
Costituzione e alle Istituzioni di garanzia, finiscono per delegittimare le
regole fondamentali su cui si basa la civile convivenza e sulle quali si può 
costruire, per i giovani, una vita serena e dignitosa ed una speranza per il
futuro.
Noi non possiamo più tollerare gli insulti alla Corte Costituzionale ed alla
Magistratura, le surrettizie proposte di modifica all’articolo 1 della
Costituzione, così come quella di abolire il divieto di ricostituzione del
Partito Fascista.

Non casuali, crediamo altresì, sono i tentativi tardivi del Governo di artificiose
modifiche di legge sui temi posti all’attenzione della popolazione dai prossimi
referendum su Acqua, Nucleare e legittimo impedimento; questi escamotage
legislativi tendono esclusivamente a vanificare il diritto al voto delle elettrici e
degli elettori.
Noi non ci rassegniamo!
PER QUESTI MOTIVI CHIEDIAMO ANCORA UNA VOLTA A TUTTI
COLORO CHE SI RICONOSCONO NEI PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA
CARTA COSTITUZIONALE E NEI SUOI FINI, DI DARE LUOGO IL
PROSSIMO 2 GIUGNO A MILANO AD UNA GRANDE MANIFESTAZIONE
CONTRO OGNI TENTATIVO DI MODIFICARE I PRINCIPI FONDAMENTALI
DELLA COSTITUZIONE E IL SIGNIFICATO STORICO E SOCIALE DELLA
PROCLAMAZIONE DELLA REPUBBLICA.
IL COMITATO PROMOTORE:

- ACLI
- ANPI Nazionale
- ARCI
- Associazione Adesso Basta
- Associazione Culturale Punto Rosso
- Casa della Carità
- Casa della Cultura
- CGIL
- Il Popolo Viola Milano
- Libera. Associazione, nomi e numeri contro le mafie.
- Libertà e Giustizia

venerdì 13 maggio 2011

Risposte Candidati Sindaci all'appello dell'A.N.P.I.

A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia)
- Comitato Provinciale Milano -


All'appello A.N.P.I. - A.N.E.D. inviato a tutti ai candidati sindaci hanno risposto sino ad ora due candidati sindaci:

Elisabetta Fatuzzo, che dichiara di condividere le nostre proposte e Giuliano Pisapia.

In allegato riportiamo la lettera con la quale Giuliano Pisapia fa proprie le proposte e i programmi sui quali l'A.N.P.I. e l'A.N.E.D. hanno richiesto l'impegno dei candidati sindaci.

Cordiali saluti,

Roberto Cenati
Vice Presidente A.N.P.I. Milano

Risposta Pisapia All'Appello ai Candidati Sindaci

Milano, 12 Maggio 2011 Cari amici,
ho ricevuto e ho letto con intensa partecipazione il vostro documento.
Potete immaginare quanto io sia legato - per formazione, per continuità nell'impegno sociale e politico - al grande patrimonio storico e civile della Resistenza. Milano è città Medaglia d'Oro, capitale della Resistenza, alcune tra le più importanti figure dell'antifascismo italiano qui hanno lavorato ed operato, da Giovanni Pesce a Francesco Scotti, da Sandro Pertini ai tanti eroici combattenti cui la storia non ha dato il risalto che pure avrebbero meritato. Ricordo di aver comosciuto in anni ormai abbastanza lontani Pietro Francini - forse il vero organizzatore degli straordinari scioperi del 1943 e del 1944 - e l'indimenticabile Gisella Floreanini. Il contributo di Milano ha avuto il peso enorme dei caduti il cui nome ancora oggi onoriamo come meritano, e citerò per tutti Gina Bianchi, l'indimenticabile Lia, e Filippo Beltrami. E la memoria così difficle della deportazione, di cui - senza fare ingiustizia ad altri - voglio ricordare la testimonianza umanamente e politicamente essenziale giorno dopo giorno di Nedo Fiano e di Gianfranco Maris.
La Costituzione, nata dalla Resistenza come la Repubblica, è la mia guida. L’articolo 3 è il più potente fattore di cambiamento nella nostra democrazia. "E’ compito della Repubblica", dice, non dello Stato, perché la Repubblica siamo noi, ciascuno di noi: è il riconoscimento dell’impegno personale, della partecipazione.
La lezione della Resistenza è proprio essere autori del proprio destino, senza uomini della Provvidenza, senza il comodo obbedire agli ordini, respingendo intimidazione, violenza, discriminazione, persecuzione razziale, sociale, sessuale. Valeva per ieri, vale per oggi.
E per mantenere il patto tra gli italiani occorre avere la cura dei luoghi, della memoria materiale della città.
Per questo condivido per intero l'appello e il richiamo che mi avete mandato. Che sia un appello è evidente ma io lo vivo anche come un richiamo, perché da troppi anni Milano è stata allontanata e spesso è apparsa quasi distratta dalla sua viva storia. Non vale per le grandi manifestazioni: il 25 aprile continua ad essere un riferimento per decine di migliaia di milanesi, giovani e meno giovani. Ma poi c'è la più complessa quotidianità, in cui si vedono segni e guasti prodotti dalle tesi - permettetemi: sciagurate - che facendo leva su concetti che quando va bene sono ambigui, più spesso apertamente da combattere, e hanno percorso il corpo vivo della città.
Vi posso assicurare che la mia Amministrazione - se i milanesi con il loro voto ne permetteranno la nascita - non sarà più oscillante, ambigua, o accomodante verso le tesi cosiddette "pacificatorie": la differenza mi è e ci sarà ben chiara, è e sarà un tratto distintivo del nostro modo di rapportarsi alla città.
Il restauro della Loggia dei Mercanti avrà un senso particolare. Con il Duomo e il Castello, la Loggia e Palazzo Marino sono il segno dei tre poteri storici e in particolare quello del potere civile. Affermano la continuità della storia di Milano, della sua tradizione civica, del suo essere luogo non tanto di accoglienza quanto di emancipazione, sviluppo civile, progresso: l’aria della città rende liberi, come ha detto uno dei più grandi milanesi.
Non ho bisogno di entrare in ulteriori particolari, credo: faccio mie le vostre proposte perché corrispondono al bisogno di costruire una nuova prospettiva per Milano a partire dalle sue solide radici. Queste cose le ho dette già nel corso della campagna elettorale e - soprattutto - fanno parte della mia formazione di uomo e di cittadino.
Caro Smuraglia, caro Venegoni, a voi che - per storia personale e per nobilissima storia familiare - rappresentate e dirigete Anpi e Aned, giunga il mio cordialissimo abbraccio.
Giuliano Pisapia

Carlo Smuraglia: “Il Governo ha oltrepassato ogni limite”

Carlo Smuraglia: “Il Governo ha oltrepassato ogni limite”

“Ancora una volta, da parte di esponenti del Governo, si è oltrepassato ogni limite, con rinnovati attacchi alla Magistratura, con l'incredibile aggressione verbale nei confronti di una Magistrata della Procura della Repubblica di Milano, con la proposta di ridimensionamento dei poteri del Presidente della Repubblica, con correlativo aumento di poteri in favore del Governo, con riferimenti irrispettosi nei confronti della Corte Costituzionale e relative proposte di modifica, insomma con rinnovate ed esasperate manifestazioni di spregio nei confronti delle istituzioni di garanzia”.
Inizia così una dichiarazione del presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia a commento delle ultime prese di posizione del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Dichiarazioni – spiega Smuraglia – accompagnate “dalla dimostrazione di una inequivocabile vocazione autoritaria” e “dall'incredibile proposta di una commissione parlamentare d'inchiesta sull'operato di alcuni settori della magistratura”.
“Ritengo – agiunge il presidente dell’Anpi - che queste dichiarazioni e proposte, assieme ai continui attacchi alla Costituzione, siano insopportabili per tutti coloro che hanno a cuore le sorti della democrazia e ritengono che una corretta convivenza civile non possa che fondarsi sul confronto e sul rispetto delle regole, delle istituzioni e delle persone, nonché su principi intangibili come quello della divisione dei poteri”.
“Valuterà il prossimo Comitato nazionale dell'Anpi – conclude Smuraglia - le iniziative che sarà opportuno adottare affinché questo “Paese smarrito “ (nel quale, oltretutto, si plaude ad un imprenditore condannato per la morte atroce di otto lavoratori e si considera la sicurezza del lavoro come un “lusso” che il Paese non può permettersi) possa tornare ad essere quella democrazia fondata sul lavoro, sull'uguaglianza, sulla dignità che fu sognata dai combattenti per la libertà e realizzata da una Costituzione che, per i principi ed i valori che rappresenta, deve essere cara al cuore ed alla ragione di tutti gli italiani".

A Milano appello di Anpi e Aned ai candidati sindaci

A Milano appello di Anpi e Aned ai candidati sindaci

A Milano un appello di Anpi e Aned ai candidati sindaci e, in particolare, a Letizia Moratti per il Pdl e Giuliano Pisapia per il centrosinistra, che rappresentano i due principali schieramenti.
Questo il testo.
"Le prossime elezioni amministrative milanesi costituiscono un momento importante per la definizione di un progetto per la città, basato sul consolidamento e sullo sviluppo dei diritti di cittadinanza civile, politica e sociale e di piena applicazione del dettato costituzionale. Nel progetto di chi governerà Milano, città medaglia d’oro della Resistenza, dovranno perciò essere previsti interventi volti a consolidare una memoria storica che renda merito ai tantissimi cittadini e cittadine milanesi che hanno lottato contro il fascismo e il nazifascismo e reso possibile lo sviluppo della città e dell’intera nazione nella libertà e nella democrazia.
Per queste ragioni, le presenti Associazioni sottopongono ai candidati sindaci di Milano alcuni obiettivi da inserire nel progetto di governo, sui quali chiedono un chiaro pronunciamento: Costruzione della Casa della Memoria nei termini e nei modi di cui alle determinazioni originarie quale Casa delle associazioni partigiane, dei deportati, delle vittime del terrorismo, dei famigliari della strage di piazza Fontana, e dell’Istituto per la storia del movimento di liberazione, per portare avanti e sviluppare iniziative politiche, culturali, didattiche e di ricerca per ricordare la storia della Resistenza di Milano, affinché il passato non ritorni; impegno a reperire le risorse economiche necessarie.
Nello stesso tempo vanno mantenuti gli impegni assunti con i cittadini dell’Isola e il consiglio di zona per la sede civica di quartiere da tempo richiesta, senza che la stessa sia messa in alternativa alla casa della Memoria.
Memoriale della Shoah al binario 21 Il binario 21 è un patrimonio di Milano, della Comunità ebraica, dei partigiani e degli operai deportati e massacrati nei campi nazisti, insomma di tutti coloro che da quel binario sono partiti per la deportazione. E fondamentale, nell’interesse della collettività milanese che il memoriale venga condotto rapidamente a termine.
Restauro della Loggia del Mercanti La Loggia dei Mercanti deve essere sistemata in modo adeguato, consolidando e valorizzando la sua caratteristica di sacrario dei caduti. Va assolutamente evitato un suo stravolgimento, che la prevista trasformazione della stessa in un centro di informazione per l’Expo 2015 determinerebbe.
Programma di manutenzione delle lapidi e dei monumenti di zona e di quartiere Impegno per la predisposizione di un programma specifico per la ricollocazione e il mantenimento delle lapidi apposte sui muri di fabbriche dismesse o in via di dismissione.
Mostra permanente sulla deportazione. Impegno per la realizzazione, in concorso con gli altri comuni interessati, di una mostra permanente sulla deportazione nei rifugi antiaerei che sorgono vicino al Monumento del deportato al Parco Nord.

Pubblicazione sulle lapidi e sui monumenti della Resistenza. Impegno per la realizzazione, da parte dell’Amministrazione Comunale di Milano, di un libro che raccolga le informazioni sulle lapidi dedicate ai partigiani milanesi (con relativa breve biografia) e sui monumenti dedicati alla Resistenza. Rispetto e coerenza del ruolo avuto da Milano nella Resistenza L’ANPI e l’ANED di Milano chiedono che vi sia un chiaro impegno perché non ci siano decisioni, concessioni, tolleranza, sostegno a iniziative ad associazioni o soggetti comunque denominati che si rifacciano a fascismo, nazismo e altre forme di intolleranza politica e di razzismo".

giovedì 5 maggio 2011

5 x 1000

17 maggio a Bresso : INDIGNATEVI!

DOMENICA 8 MAGGIO A CERNUSCO SUL NAVIGLIO

I COLORI DEL 25 APRILE A CERNUSCO SUL NAVIGLIO

A FORZA DI ESSERE VENTO 6 MAGGIO 2011 ORE 21 VILLA PALLAVICINI

LE RADICI DELLA COSTITUZIONE un omaggio ai caduti per la libertà, un concerto in difesa della Costituzione Giovedì 5 maggio 2011 ore 21.00 ingresso libero



Indignati per il progetto in atto di sistematica distruzione della giustizia, della scuola pubblica, del lavoro, della libera informazione; consapevoli della gravità dei continui attacchi alla Costituzione invitiamo tutti i cittadini ad una serata di riflessione in ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà e perché l’Italia avesse una Costituzione tra le più avanzate del mondo.
LE RADICI DELLA COSTITUZIONE
un omaggio ai caduti per la libertà, un concerto in difesa della Costituzione

Giovedì 5 maggio 2011 ore 21.00 ingresso libero
Aula Magna Università Statale – Via Festa del Perdono, 7 – Milano
Serata organizzata e presentata dal Crusm (Circolo Ricreativo Università degli Studi di Milano)
in collaborazione con le Sezioni Mario Greppi e Eugenio Curiel
dell’A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia)
Il programma prevede musica da requiem e la lettura di lettere di condannati a morte della Resistenza italiana con le voci recitanti di Elisabetta Vergani e Sergio Leone.Le ultime parole dei nostri caduti rivivranno accostate a “From darkness to light, a requiem for Hope” di Jonathan Willcocks, presentato per la prima volta in Italia. Baritono Luciano Miotto; coro, ottoni, percussioni e organo del Conservatorio Giuseppe Nicolini di Piacenza; direttore Giorgio Ubaldi.
Guarda il video: http://www.youtube.com/watch?v=JzXxAvQCNto
From Darkness to Light, a Requiem for Hope (Dalle tenebre alla luce, un Requiem di speranza) è stato scelto per la sua originalità. Il compositore combina il tradizionale testo latino del requiem con le poesie di Ryland Andrew Baldwin, un ex soldato americano che riflette sugli orrori della guerra basandosi sulla sua esperienza diretta.E' un requiem che ripudia la guerra, e sebbene sia una musica poco conosciuta, è senza dubbio pienamente apprezzabile da tutti.
Jonathan Willcocks è uno dei più importanti compositori inglesi contemporanei. Nasce nel 1953 a Worcester e attualmente è direttore d'orchestra e direttore musicale di prestigiose istituzioni quali Portsmouth Choral Union, Chichester Singers e Southern Pro Musica. E' anche direttore artistico del Leipzig International Choral Festival. Le sue composizioni corali e le sue musiche sono pubblicate ed eseguite in tutto il mondo. http://www.jonathanwillcocks.com/
Giorgio Ubaldi, direttore di coro attivo da più di 20 anni, dirige diversi cori milanesi, Coro dei Civici corsi di jazz, Clam Chowder, Choralia e Trillino Selvaggio.In questo concerto dirige un coro formato da circa 100 giovani coristi e da 12 strumentisti del Conservatorio Giuseppe Nicolini di Piacenza.
"Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione. Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché libertà e giustizia potessero essere scritte su questa Carta. Quindi, quando vi ho detto che questa carta è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento: un testamento di centomila morti. Piero Calamandrei agli studenti milanesi, 26 gennaio 1955

L'Anpi nazionale sui referendum del 12 e 13 giugno

l'ANPI SULLE ELEZIONI DEL 15 E 16 MAGGIO

5 X MILLE ALL'ANPI

L’ANPI vive del contributo dei suoi iscritti.
Destina il 5 per mille firmando nell’apposito
riquadro dei modelli CUD, 730-1 e UNICO e
scrivendo il numero di Codice Fiscale dell’ANPI: 00776550584

LE REPUBBLICHE PARTIGIANE DI NUNZIA AUGERI 5 MAGGIO ORE 18

Appello per non snaturare il Sacrario dei Caduti per la libertà alla Loggia dei Mercanti

venerdì 29 aprile 2011

25 APRILE 2011 - "CON CHI SOGNA UN'ITALIA PIU' LIBERA"

 

Questo il testo dell'intervento del presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia, in piazza Duomo a Milano, a conclusione della manifestazione centrale per la celebrazione della Liberazione.

All'estero parlano spesso dell'Italia come di un Paese poco serio. Ed a forza di assistere a scandali, episodi di malcostume, rifiuto di regole, hanno finito per fare una grande confusione, al termine della quale siamo tutti considerati colpevoli, quanto meno di sopportare e tollerare una situazione così degradata.
Non è così. C'è un'altra Italia, quella della Resistenza e della Costituzione.
Eccola qui, in questa piazza e in tante piazze d'Italia, eccola qui l'Italia che lavora, l'Italia che subisce la crisi,l'Italia che ricorda i Caduti per la libertà e ne vuole portare avanti il messaggio, l'Italia pulita, democratica, antifascista.
Questa Italia che vuole festeggiare il 25 aprile non come festa di parte, ma come festa di tutti; perchè un Paese che non ricordasse i caduti per la libertà e lasciasse nell'oblio le pagine più belle della sua storia, sarebbe un Paese destinato alla rovina. Noi, invece, continuiamo a sognare un Paese democratico, civile, unito, in cui libertà e uguaglianza trionfino e vengano non solo riconosciuti, ma attuati e resi effettivi i diritti proclamati dalla Costituzione.
Certo, non è un momento facile, per il nostro Paese. Siamo caduti in una crisi che ormai non è solo economico-sociale, ma è crisi della politica, crisi dei valori,talora crisi delle stesse istituzioni. Stiamo vivendo momenti che mal si addicono al concetto di democrazia: la democrazia è la volontà e l'interesse di tutti e la ricerca del bene comune; noi ci troviamo invece al sacrificio di tanti diritti, nell'interesse di pochi.
Troppo spesso, le regole vengono considerate un fastidio; alle istituzioni di garanzia (Magistratura, Corte costituzionale, Presidente della Repubblica) si dedicano violenti attacchi, ormai quotidiani. Il Parlamento finisce per lavorare, anziché sui problemi determinati da una crisi economica e sociale gravissima, su questioni che non appaiono finalizzate al bene comune.
Manifestazioni di razzismo diventano sempre più frequenti in forme palesi, ma anche in forme subdole e talvolta perfino inconsapevoli.
Tutto questo preoccupa e molto e deve indurre non solo a serie riflessioni, ma ad un impegno rinnovato. Perchè è indubbio che tutto questo non si potrebbe verificare se non vi fossero l'indifferenza, la rassegnazione, la sottovalutazione di tanti cittadini.
E' dunque questo il primo nemico da combattere, perché o ci si accorge della deriva e si fa quanto è necessario per contrastarla, oppure si rischia di arrivare  ad una situazione in cui ormai è troppo tardi.
Il partigiano Hessel, in Francia, ha sollecitato e sollecita l'indignazione. Ed è giusto. Ma con la consapevolezza che essa non basta e che occorre anche attivarsi ed impegnarsi, insomma partecipare, far sentire la propria voce, per costruire un futuro migliore.
Ecco perché  abbiamo cercato di togliere a questo 25 aprile ogni  ritualità, pur senza rinunciare alla festa, né alla memoria, per farne anche un momento di riflessione e di impegno.
Prima di tutto la memoria. Cosa sarebbe questo Paese senza quei 100.000 caduti per la libertà, senza gli antifascisti, i partigiani, i patrioti, i militari,  senza gli scioperi del'43 e del '44 e senza quell'esercito di volontari e di combattenti improvvisati che decise di scendere in campo, a rischio della vita contro un nemico agguerrito e feroce? Cosa sarebbe questo Paese senza la Costituzione, costruita per durare e regolare la nostra convivenza civile? Cosa sarebbe questa Italia, nata faticosamente nel 1861, ma nella quale non erano state ancora affrontate seriamente alcune questioni di fondo, come la questione meridionale, la questione sociale, la questione della laicità dello Stato se - in un rapporto ideale col Risorgimento - non ci fosse stata la Resistenza, che operò il miracolo di mantenere unito un Paese che la guerra aveva spezzato in due, avviandola verso la Repubblica e verso la democrazia?
Dunque, dobbiamo ricordare tutto questo, contro i negazionismi e i revisionismi che finora hanno trovato troppo spazio, anche per nostra responsabilità; dobbiamo ricordare le vite spezzate e tanti sogni troncati; dobbiamo far conoscere che cosa è stato davvero il fascismo e non solo per le leggi razziali, ma per la negazione della libertà, per le persecuzioni degli antifascisti, per l'aiuto dato ai tedeschi per le deportazioni, per la partecipazione in proprio a momenti terribili di massacri e di fucilazioni. Ma dobbiamo ricordare anche le speranze dei caduti per la libertà. E qui bisogna essere chiari: non basta ricordarli, quei sogni, quelle attese, quelle speranze; bisogna portarle avanti ed operare perché siano condotte a compimento e finalmente realizzate. Altrimenti, resterebbe sulla nostra coscienza il peso di un vero e proprio tradimento.
Ma poi, bisogna difendere la Costituzione, chiarendo con fermezza che difendere non significa conservare, ma significa valorizzarne lo spirito ed attuarne i contenuti. Dalle voci di quelli che hanno parlato oggi da questo palco, avete sentito quanto divario c'è fra i princìpi della Costituzione e la loro traduzione nella realtà. Quando proclamavano il lavoro come fondamento della Repubblica, quando affermavano il diritto al lavoro, alla salute, all'informazione, alla scuola, alla cultura, i Costituenti non pensavano a formule retoriche ed astratte da scrivere sui frontoni dei palazzi, ma volevano che essi si trasformassero in realtà, che l'uguaglianza diventasse effettiva, insomma che non ci fossero discriminazioni, disoccupazione, precariato, morti sul lavoro. E quando, con una parola molto forte, ripudiavano la guerra, non pensavano certamente a soluzioni ambigue, ma coglievano anche una fortissima aspirazione alla pace nel mondo. E' questa volontà che dobbiamo rispettare e rendere operante, con un impegno che non si esaurisca nella pur doverosa celebrazione del 25 aprile, ma diventi quotidiano, investa tutta la nostra vita e il nostro operare, sia il faro delle nostre azioni e dei nostri comportamenti; e sia anche la vera guida della vita di tutte le istituzioni.
Abbiamo colto, in questi ultimi mesi, chiari segnali di risveglio delle coscienze, di una preoccupazione  più diffusa, di una volontà di reagire e di partecipare più ferma.
Ne siamo felici, ma bisogna andare ancora oltre, cercando i punti ed i momenti di coagulo fra le varie iniziative, auspicando la costruzione di una grande alleanza fra tutti coloro che provano sentimenti democratici, al di là delle singole idee, per tornare a far vivere quell'anelito di libertà  e quell'aspirazione permeata di eticità, alla costruzione di una società più giusta ed eguale, che contrassegnò le pagine meravigliose della Resistenza. E' anche per questo che concludiamo la festa della Liberazione con un appuntamento importante per il 2 giugno,che l'anno scorso abbiamo trasformato in festa non solo della Repubblica ma anche della Costituzione e che quest'anno deve essere ancora più partecipata, più grande, più forte, per tutte le ragioni già esposte.
Non posso concludere, però, senza ricordare che fra le parole di oggi, oltre a Resistenza, Costituzione, Unità d'Italia,abbiamo voluto inserire l'antifascimo. E' un richiamo importante, non solo perché sono aumentati, particolarmente a Milano, ma un po’ dovunque, in Italia, i rigurgiti più o meno nostalgici di nazifascismo, ma anche perché ci sono state iniziative provocatorie come il progetto di dedicare una targa a Luisa Ferida o come quella di un convegno di tipo fascista, da cui sono usciti simboli e vessilli esecrabili, come quello della X Mas; ed infine, la incredibile proposta di due parlamentari di abrogare la XII disposizione transitoria della Costituzione, che vieta la ricostituzione in qualsiasi forma del partito fascista. E' inutile che ci dicano che si tratta di proposte ed iniziative individuali: in ogni caso è certo che senza un clima di tolleranza e talora di connivenza e protezione,esse sarebbero addirittura impensabili. E' quel clima, è quel complesso di attacchi alla Resistenza ed alla Costituzione che favorisce e addirittura induce ad uscire allo scoperto i fascisti di sempre. Perché deve essere ben chiaro, che noi non ci riferiamo soltanto al fascismo in camicia nera, ma a tutto ciò che sa di limitazione della libertà, di contestazione dei princìpi di fondo della nostra Costituzione, di disprezzo delle regole. Non importano le definizioni e classificazioni. Ciò che conta è tenere sempre presente la storia e ricordarci che essa ci insegna che i pericoli per la democrazia possono assumere aspetti multiformi e non debbono mai essere sottovalutati. Quando si osa perfino proporre di modificare l'art.1 della Costituzione, vuol dire che siamo già oltre il limite della tollerabilità ed è indispensabile reagire con forza e con fermezza.
Abbiamo combattuto contro tedeschi e fascisti perché volevamo la libertà e la democrazia; dobbiamo continuare ad impegnarci contro tutto ciò che può mettere in discussione ciò che abbiamo conquistato a prezzo di tanti sacrifici. La mia speranza è che si aggiungano a noi, che veniamo da quella esperienza, tanti altri cittadini, e soprattutto i giovani, che contribuiscano anche a trovare forme nuove di impegno, contro ogni deriva ed ogni forma di degrado. Ha colto benissimo questa realtà e questa esigenza il Presidente Ciampi quando si è rivolto” in questa Italia smarrita”, come lui la definisce, al mondo degli adulti e prima di tutto a coloro che hanno responsabilità istituzionali, perché si impegnino a dare una scossa positiva al Paese, aggiungendo però che” ai giovani va chiesto di non lasciar soli gli adulti,nell'impresa di delineare il futuro che vorremmo per l'Italia”.
A loro, ai giovani, voglio dunque dedicare questa splendida giornata, perché ci aiutino a completare quell'opera grandiosa che è stata la Resistenza ed è stata l'Unità d'Italia, consolidando la speranza, anzi realizzando la certezza di un futuro migliore.

Primo maggio 1945. Sandro Pertini in piazza tra i lavoratori

martedì 26 aprile 2011

A CASSINA IL 25 APRILE 2011 - VERGOGNA E INDIGNAZIONE!

Dietro il milite delle Brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista, c’erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l’Olocausto; dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato, c’era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, ché di queste non ce ne sono.”
(Italo Calvino)

sabato 23 aprile 2011

COSTITUZIONE ITALIANA

PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 1.

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2.

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 5.

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Art. 6.

La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art. 7.

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

Art. 8.

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Art. 9.

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Art. 10.

L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

Art. 11.

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

 

Appello dell'Anpi per il 25 aprile

Questo l'Appello del Comitato nazionale dell'Anpi per il 25 aprile, festa della Liberazione
“Cari compagni, ora tocca a noi. Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia. Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella. Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile. Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care. La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.
Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà” .
Giordano Cavestro (“Mirko"), 18 anni, studente di Parma, medaglia d’oro al valor militare, scrisse questa lettera appena prima di essere fucilato dai nazifascisti il 4 maggio 1944.
Il 25 aprile ha il suo nome.
Il 25 aprile ha il nome di tutti quei meravigliosi ragazzi e ragazze che immolarono la loro breve vita, senza alcuna esitazione, alla causa della liberazione del proprio Paese dalla tirannia nazifascista.
Il 25 aprile avremo i loro nomi nel cuore, nella coscienza, e li diffonderemo nelle piazze, ne faremo una ragione di impegno, ancora, per il futuro di una democrazia che, come sappiamo, come vediamo, non è data una volta per tutte, non vive di respiri propri, ma va irrobustita, vivificata,
giorno per giorno. Il 25 aprile diremo il nome di Giordano Cavestro a quei senatori della destra, che stanno tentando, con una ignobile proposta di legge, di abrogare la XII disposizione transitoria della Costituzione che vieta la riorganizzazione del partito fascista.

Diremo NO! E’ una vergogna, un oltraggio ai caduti per la libertà. All’Italia intera. Il 25 aprile diremo che dalla Liberazione non si torna indietro.
Da tutte le piazze, vie, scuole, caserme, mostreremo ancora una volta, e questa volta di più, il volto dell’Italia più bella e civile: quella che non dimentica. L’Italia democratica e antifascista.

Smuraglia: "Si sveglino le coscienze"

"Ci avevano abituati (ma non rassegnati) al continuo disprezzo delle regole ed era già grave. Ma ora si sta passando (e forse si è già passato) ogni limite". Inizia così una dichiarazione del presidente nazionale dell'ANPI, Carlo Smuraglia raccogliendo un appello lanciato da Articolo 21 e Libertà e Giustizia.
"I continui attacchi - aggiunge Smuraglia - alla Costituzione ed alle Istituzioni di garanzia, che provengano dall’alto o si presentino come iniziative individuali (alle quali, peraltro, molti non credono) non solo creano un clima sempre più deteriore, ma fanno precipitare il sistema di regole fondamentali garantite dalla Costituzione verso una pericolosa deriva. Le più recenti manifestazioni (gli insulti alla Magistratura ed alla Corte Costituzionale, l’insofferenza verso il Presidente della Repubblica, la proposta di abrogazione della XII disposizione transitoria, così come il progetto di riforma, nientemeno, dall’art. 1 alla Costituzione) non possono essere più tollerate e richiedono una compatta manifestazione di resistenza, un grande sussulto di orgoglio, un forte impegno di tutti a difesa dei valori cui si fonda la nostra Repubblica democratica".
"Si sveglino le coscienze inquiete. Bando ad ogni rassegnazione. Si facciano sentire le voci di quanti, in silenzio, trovano insopportabile una situazione del genere. Si faccia, insomma, sentire, con forza una volontà popolare unitaria di rigetto di questo pericoloso tentativo di spingerci verso soluzioni autoritarie e populiste. A tutti chiediamo un maggior impegno nella vita di tutti i giorni, nello svolgimento delle singole funzioni della vita democratica, ma anche nei grandi momenti della vita del nostro Paese".
"Il 25 aprile, Festa della Liberazione, è l’occasione - conclude il presidente dell'Anpi - per levare alto un grido di ripulsa e di protesta, e al tempo stesso di impegno. Da tutte le piazze d’Italia emerga con chiarezza la forza della democrazia e la volontà popolare di salvaguardarla, proprio nel momento in cui ricordiamo i tanti caduti per la Libertà, che certo non sognavano un Paese come questo". 

RESISTENZA, SEMPRE!

FRATELLI D'ITALIA - BUON VENTICIQUE APRILE !!!

FISCHIA IL VENTO

DALLE BELLE CITTA' - SIAMO I RIBELLI DELLA MONTAGNA

BELLA CIAO

DAL 25 APRILE NON SI TORNA INDIETRO

LA FESTA DI LIBERAZIONE A CASSINA DE' PECCHI - MOSTRA DI TESSERE DELL'ANPI DAL 1945 AD OGGI

L'ANPI DI CASSINA DE' PECCHI NON ADERISCE ALLE MANIFESTAZIONI UFFICIALI PER IL 25 APRILE - COMUNICATO - I PARTIGIANI NON POSSONO ESSERE EQUIPARATI AI REPUBBLICHINI !

venerdì 18 febbraio 2011

XV CONGRESSO PROVICIALE MILANO 26 - 27 febbraio 2011



La ballata delle donne - Massimiliano D'Ambrosio

LA BALLATA DELLE DONNE DI E.SANGUINETI

AUTORE: Edoardo Sanguineti

Ballata delle donne

Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.

Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.

Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.

Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.

Femmina penso, se penso l'umano
la mia compagna, ti prendo per mano.

sabato 22 gennaio 2011

Il Giorno della Memoria 27 gennaio 1945 - 27 gennaio 2011

Legge 20 luglio 2000, n. 211

"Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio 2000


Art. 1.

1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Art. 2.

1. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.

Giornata della Memoria 29 Gennaio 2011 Banchetto ANPI

Giornata della Memoria 29 gennaio 2011 Spettacolo Teatrale

TESSERAMENTO 2011

TESSERAMENTO 2011
“Un aperitivo insieme”



-per tesserarsi
-per condividere progetti
-per quattro chiacchiere “resistenti”

DOMENICA 23 GENNAIO 2011
dalle 11,00 alle 12,30
via Roma 81 – terzo piano

PRESSO
COOP.VA SOCIALE LA SPERANZA CASSINA E SANT'AGATA